Se ne contano circa 16 al minuto in un soggetto adulto e sano: ogni respiro è alla base dei processi di nutrimento cellulare. Tra il modo in cui respiriamo e la qualità della nostra vita c’è un legame profondo. È la prima cosa che facciamo quando veniamo al mondo, ed è l’ultima prima di lasciarlo, un’attività che spesso diamo per scontata, sbagliando.
Il respiro è un’arte e se scopriamo come migliorarlo, sfruttiamo le potenzialità di una medicina naturale che aumenta la qualità delle nostre vite. Ci sono studi che hanno mostrato come una respirazione consapevole e profonda possa apportare enormi benefici al nostro organismo, ponte tra corpo, sensi e mente. Eppure la maggior parte di noi respira in modo scorretto.
Se la nostra mente guida il respiro, il respiro allo stesso tempo è in grado d’influenzare il cervello e le sue funzioni: la produzione di neurotrasmettitori e di ormoni, la pressione arteriosa, il sistema neurovegetativo, il ritmo cardiaco, la funzionalità del sistema immunitario.
Inspirare ed espirare: la ventilazione
“La ventilazione è il processo meccanico che permette all’aria di entrare nelle vie aeree e nei polmoni (inspirazione) e di fuoriuscire dagli stessi organi (espirazione)”, spiega il dottor Gianfranco Beltrami, Direttore Sanitario di Terme di Monticelli. “L’aria entra attraverso il naso o la bocca e percorre le vie aree superiori (cavità nasali, faringe e laringe) e quelle inferiori (trachea e bronchi) fino ad arrivare nei polmoni”.
Quanti tipi di respirazione esistono?
“Conosciamo tre modalità di respirazione: una chiamata clavicolare in cui l’aria viene inglobata nella parte alta del torace, quella toracica detta media, e infine quella addominale, la più profonda”:
- La respirazione clavicolare o alta è la più superficiale e sicuramente quella più scorretta da un punto di vista fisiologico. Durante l’inspirazione si sollevano le spalle, il petto e le clavicole grazie alla contrazione dei muscoli cervicali e intercostali alti, sollecitando in maniera anomala ed esagerata collo, spalle e zona sternale. S’introduce una minima quantità d’aria e solo nella parte alta dei polmoni.
- La respirazione toracica o media durante la quale si dilata la gabbia toracica con i muscoli intercostali medi. È migliore rispetto alla precedente in quanto più profonda, ma non ottimale.
- La respirazione addominale è la più adeguata. Porta l’aria nella parte bassa e, quindi, ampia dei polmoni. Il respiro è lento e profondo e il muscolo che viene utilizzato è quello preposto per respirare regolarmente 24 ore al giorno, ovvero il diaframma.
Naso o bocca?
“La respirazione va eseguita attraverso il naso”, continua Beltrami. “Inspirare con la bocca è sbagliato. L’aria, infatti, entra direttamente in gola, senza essere scaldata, umidificata e purificata come avviene nel naso. Molti raffreddori e bronchiti potrebbero essere evitati se si utilizzasse solo la respirazione nasale”. Ecco perché è importante che le vie respiratorie siano libere e sane.
“È possibile migliorare e prevenire le principali patologie delle alte vie respiratorie come riniti, faringiti o sinusiti (anche croniche) con un efficace metodo naturale e privo di controindicazioni: l’acqua delle Terme di Monticelli”. Grazie alle sue proprietà rimineralizzanti e antinfiammatorie agisce direttamente sulle mucose decongestionandole. A questo proposito l’equipe medico scientifica delle Terme ha ideato il Percorso del Respiro che comprende, tra le altre cose, 36 sedute di cure inalatorie (3 al giorno) tra inalazioni, aerosol, nebulizzazione, humage, polverizzazioni e doccia nasale.
Concentrarsi sul respiro.
Studi scientifici hanno dimostrato che c’è una connessione profonda tra respiro e stati d’animo. Gli esercizi di respirazione profonda, dunque, possono aiutare le persone a rilassare il corpo e la mente, mantenere la salute e il benessere, ridurre lo stress e l’ansia. Non solo. L’American Sleep Association riferisce che concentrarsi sul respiro potrebbe essere in grado di aiutare a indurre il sonno per le persone che fanno fatica ad addormentarsi.
Per iniziare, basta fermarsi in una posizione comoda per qualche minuto, chiudendo gli occhi. A quel punto s’inizia a respirare e ad osservare il ritmo del respiro, prestando attenzione a quello che succede al proprio corpo. Ad esempio, il torace e l’addome che si espandono e si ritirano, il suono dell’aria che esce. Bisognerebbe far durare l’espirazione il doppio dell’inspirazione, usando la modalità addominale. Poco alla volta i muscoli si rilassano e si allentano le tensioni. È un esercizio semplice che si può fare ovunque, anche in ufficio. Meglio ancora se in mezzo alla natura, come al parco delle Terme di Monticelli tra i polmoni verdi più grandi di Parma. Silenzio, alberi secolari, viali ombreggiati e fruscio di foglie è la dimensione perfetta.